mercoledì 21 settembre 2011

Hit week chef contest









Ultimissimo giorno (il contest scade alla mezzanotte del  22 settembre) più qualche ora restante per visualizzare il video su you tube e per condividerlo su facebook. Aiutateci a vincere con le visualizzazioni...grazie mille

lunedì 19 settembre 2011



Come gia accennato, in questi giorni a Cefalù si è svolto il festival internazionale del gelato artgianale , così in un ritaglio di tempo siamo riusciti a fare un salto in questo paesello a circa 60 km da Palermo. Il festival si è svolto interamente all'interno del piccolo paese antico tra le sue vie. Dislocate in vari settori dalla rocca sino a giungere sul lungo mare, 35 bancarelle ogniuna delle quali rappresentante una regione d'italia o stato estero ed un solo gusto. Il biglietto comprendeva 6 degustazioni, 4 miniconi e 2 coppette, ovviamente la mia attenzione è stata attirata dai gusti un po' sopra le righe, quelli non convenzionali, non i soliti noti , ma le novità quelli che di solito non si trovano dentro le gelaterie...almeno qui a Palermo


Dopo aver degustato, ovviamente si poteva acquistare più di un biglietto, si aveva la possibilità di votare il gusto preferito....i gelati che abbiamo degustato sono stati: Marrone androcano, miele noci e pere, crema di fico secco, zenzero e cardamomo,fiori d'arancio pinoli e cannella (non c'è piaciuto molto), corniolo, zibibbo e gorgonzola all'azoto liquido, Pirandello (mandorle, limone e cioccolato fondente.. buonissimo...è quello nella coppetta della foto di sopra) e fico d'india


Per le stradine del paesello i maestri Zoldani e Dolciaria Nuraghe ci hanno pazientemente e continuamente mostrato le antiche tecniche di lavorazione del gelato...a tutto questo si sono aggiunte conferenze, spettacoli musicali e moltissima gente..davvero un peccato non esserci



mercoledì 31 agosto 2011

Parmigiana light


Oggi il tempo va veloce, così veloce che non mi sono resa conto che agosto è finito, che il clima si fa più fresco, e che io non sono ancora stata in vacanza...e considerando che vivo in un paesino sul mare la cosa è alquanto grave!!!!Ma nonostante tutto, nonostante le mie poche incursioni in spiaggia ho trovato geniale l'idea di menta piperita e dato che mi piaceva poter cucinare qualcosa di semplice e veloce,qualcosa da poter mangiare in riva al mare, senza sporcarsi, senza utilizzare le posate, ho pensato che questo "semplice ,veloce  ed essenziale" poteva essere una reinterpretazione di un classico italiano




 In realtà non ci sono dosi, dato che si tratta di un panino, semplicemente la materia prima deve essere di buona qualità, saporita e matura al punto giusto:

Piccoli e simpatici paninetti
Melanzane grigliate
Pomodori per insalata affettati
Formaggio caciocavallo ragusano (o altro cacio forte) fresco arrostito in padella
Un filo di olio evo
Foglie fresche di basilico



Condire i paninetti a piacere, io ho fatto degli strati alternati, ho utilizzato solo una fetta di ragusano per ogni panino ed evitato di salare le verdure dato che formaggio è gia abbastanza salato....con questa ricetta partecipo al contest  l'estate è servita



venerdì 26 agosto 2011

Ecco cosa bolle in pentola.....

Da un po' di tempo io e il mio fidanzato pensavamo di aprire un canale con dentro delle videoricette...così da unire l'utile al dilettevole: sia io che lui esercitiamo il nostro mestiere non solo per la necessità di lavorare ma anche perchè guidati da una passione incredibile , io per la cucina, lui per il montaggio video, così dopo aver pensato e ripensato ecco che ci siamo trovati concordi nell'unire le forze e partecipare ad uno chef contest...questa è la prima ricetta, ma ci siamo promessi di farne tante altre anche perchè ormai il canale è aperto e lasciarlo vuoto sarebbe un vero peccato....spero che questa novità vi piaccia...noi ne siamo felicissimi, clikkando sul video votate direttamente le video ricette!!!!grazie a tutti

Ecco il link, qui potrete vedere non solo la nostra video ricetta ma anche quelle degli altri partecipanti   

lunedì 22 agosto 2011

Ci penso un po'....

Mi assento per un po'.......sto lavorando ad una cosa carinissima, ma ancora è molto presto per poterne parlare..ci vediamo tra qualche giorno quando le cose saranno più chiare..buon fine agosto a tutti quelli che passeranno da queste parti!!!:-)

mercoledì 10 agosto 2011

Granita di pesca aromatizzata al basilico e "brioscia"



Questi ultimi 2 giorni a base di "vera estate palermitana" mi hanno praticamente stremata, giorni in cui caldo e umidità si scecherano in un cocktail micidiale....un cocktail che io sopporto poco...anzi che non mi piace per niente!!!!!Ad ogni modo la bella stagione arriva per tutti: per chi se ne sta a casa per chi esce, per chi lavora e per chi invece NO, o anche per chi ha deciso di prendersi un meritatissimo periodo di pausa!!!continuo con le ricette fredde, anche perchè in questo periodo non ho voglia di mangiare nulla di complicato, così invece di comprare le "merendacce" indusrtiali ecco un'idea per una colazione supernatural...A proposito di pesche vi ricordo la  sagra della pesca di bivona ,e delle pesche che useremo è importante che siano molto saporite, altrimenti la ricetta necessiterebbe di una  maggiore quantità di zucchero , anche se in questo modo il prodotto finale risulterebbe quasi uguale a quello della maggior parte delle gelaterie: stradolce e con poco sapore di frutta!!!!!
Per la granita:
500g di pesche tagliate a cubetti
100g acqua
50 g zucchero
qualche foglia di basilico
il succo di 1 limone
fare uno sciroppo e mettervi in infusione le foglie di basilico, versare lo sciroppo sulle pesche a cubetti, togliere le foglie di basilico e unire il succo del limone, frullare il tutto con il minipimer e mettere in congelatore....il giorno dopo grattare la massa di ghiaccio con i rebbi di una forchetta oppure tagliare a cubetti la lastra e frullarla in un cutter.

La pasta brioche che si fa in sicilia è ben lontana dalla brioche francese, la nostra è meno carica di sapore ma allo stesso tempo più versatile, con un sapore che non è netto ma ambiguo e inclassificabile, quindi di conseguenza viene usata un po' per tutto, dalle fantastiche brioscine, alla pagnotta farcita con prosciutto mozzarella lattuga e pomodoro e poi piastrata, ai pezzi di rosticceria sia dolci che salati, ai cornetti...la ricetta è molto semplice, ma a casa è necessario adottare qualche accorgimento per far si che il risultato somigli il più possibile all'originale:
Pasta brioche alla siciliana:
500 g farina 00
50g zucchero
50 g strutto
10g sale
20 g lievito di birra
250 g acqua circa
Mescolare il tutto in planetaria e far riposare l'impasto una mezz'oretta circa...trascorso questo tempo formare delle palline e dopo averle posizionate su una teglia con carta forno lasciare lievitare per circa un'oretta...quando saranno lievite spennellare la superfice con una miscela di tuorlo e latte, infornare a 180° (forno preriscaldato) per 15-20 minuti circa. Appena  sfornate coprire con un torcione oppure mettere dentro un sacchettino gelo per qualche minuto per far ammorbidire la crosta.


Con questa ricetta partecipo al contest di vaniglia zenzero e cannella sulle ricette fredde dell'estate!!!



venerdì 5 agosto 2011

Crostata estiva


Non ci crederete mai, ma sono riuscita ad accendere il forno con questo caldo, fortunatamente a casa dei miei esiste anche uno spazio esterno ben ventilato, quindi mentre il forno cominciava a rendere la cucina una fornace io me ne stavo tranquillamente fuori a sorseggiare mojto e tentare di capire come restaurare una vecchia cornice, di quelle intarsiate con le rifiniture in gesso, ormai troppo rovinata per essere "guarita" in maniera definitiva...quindi nonostante mia mamma si stia opponendo (la questione è ancora in corso) fortemente io la dipingerò fuxia...e forse neanche il mio bisnonno dall'aldilà si capaciterà della scelta del colore, ma penso che sia meglio così piuttosto che nascosta in un magazzino in pasto alle tarme e all'umidità che purtroppo ha indebolito il gesso che quasi viene via sfirandola appena....


                            

Della crostata in questione, purtroppo ho solo una foto pre-infornata...ma che comunque rende l'idea della sua bontà, della sua freschezza e di quanto caratterizzi la stagione in cui si può mangiare questo fantastico frutto che è per l'appunto l'anguria...come con ogni prodotto che non sia industriale esistono delle angurie buone e altre un po' meno saporite, di solito è proprio con queste che si fa il gelo, con quelle che per colore sapore e consistenza non sono così piacevoli da mangiare, ma il loro succo riesce comunque a rendere l'idea...in questo caso la fortuna ha voluto che la mia anguria fosse molto buona e di un colore rosso che di più non avrei potuto desiderare...

Per la frolla:
300g farina 00
100g zucchero
200g burro da frigo
3 pizzichi di sale
1 uovo
Tagliare il burro a cubetti e mettere tutto in planetaria con la foglia inserita, mescolare fin quando la massa non si sarà compattata, passarà davvero pochissimo tempo e non mescolare di più. Far riposare in frigo per qualche ora.

Per il gelo:
700 g succo d'anguria ottenuto passando l'anguria al passa verdure
60 g zucchero
50 g amido di grano

Mescolare tutti gli ingredienti con una frusta, e portare a bollore continuando a mescolare....travasare il gelo in una ciotola e fare freddare...intanto stendere l'impasto e fare in modo che i bordi siano leggermente più alti del limite del ripieno (il gelo in forno quasi a fine cottura comincerà a fare delle bolle alzandosi un pò di livello rischiando di furiscire dai bordi), metterlo sulla tortiera, praticare dei fori con i rebbi di una forchetta e conservare in frigo fin quando anche il gelo non si sarà freddato...accendere il forno a 180° ,versare il gelo e  con la frolla restante fare le decorazioni che più vi piacciono, infornare per 40 minuti circa..quando il gelo sarà freddo potete unire delle gocce di cioccolato, o anche una spolverata di cannella o aromattizzare il gelo al gelsomino...io per la crostata lo preferisco in purezza...è consigliabile mangiarla il giorno dopo magari dopo averla fatta riposare una notte in frigo.


lunedì 1 agosto 2011

Il caffè, la granita, la panna e le spezie


Credo che non ci sia siciliano che non apprezzi la granita, simile al sorbetto e antenata del gelato la granita si può collocare in qualsiasi orario della giornata, si prende a colazione, dopo i pasti, per merenda....mentre si passeggia o si sta comodamente sdraiati sotto il sole...ne esistono diverse varianti a base di frutta fresca o frutta secca, ma la mia preferita in assoluto rimane quella di gelsi con una nuvoletta di panna sopra e accompagnata dalla famosissima "brioscia". Il ricordo delle granite è legato ad un perido meraviglioso della mia vita e ovviamente ad un luogo:marzamemi un piccolo paesello vicino Porto Palo di capo passero l'estrema punta orientale della trinacria (al sud di siracusa)...erano i primi di settembre, qui in Sicilia l'estate si protrae sino ad i primi di ottobre e a volte anche più in la...ricordo il baglio del paesello colorato dai tavoli azzurri di un ristorante che cominciava a prepararsi per la cena, qualche piccolo bar con gli ombrelloni sulla piazzetta, bar che da fuori sembravano non poter offrire niente di che, ma ricchi di granite di ogni tipo...ricordo la sensazione di benessere che solo questi posti così lontani dalle città sanno offrire. Ricordo che io e il mio fidanzato giocammo a dama e scherzammo seduti al tavolino di quel bar sino a notte inoltrata, tra una granita ed un' altra, tra un cocktail ed un altro e il tempo passava, ma si stava così bene che nessuno di noi due si rendeva conto di che ora fosse...saranno passati sei anni da allora e penso che nulla sia cambiato, penso che questo posto abbia mantenuto la sua semplicità e le sue tradizioni...io invece sono più vecchia di 6anni!!!!


Per la granita:
500g acqua
80g zucchero
8 caffè
1bicchierino di rhum
Fare uno sciroppo di acqua e zucchero, unire i caffè e il rhun e tenere una notte in congelatore, al momento dell'utilizzo grattare con i rebbi di una forchetta la massa congelata.

Per la panna-mousse/veloce speziata:
250g panna fresca
30g zucchero
1 foglio di colla di pece paneangeli
1 cucchiaino di spezie miste macinate (cannella, cardamomo, coriandolo, anice stellato, semi di finocchio)
Far rinvenire la colla di pesce in acqua fredda, riscaldare 80g di panna con lo zucchero e il cucchiaino di spezie, far sobollire e fuori dal fuoco aggiungere la colla di pesce, quando sarà freddo unire il resto della panna montata. Versare la panna sul fondo dei bicchierini e far riposare in frigo, completare con qualche cucchiaiata di granita.
Vi ricordo il sherbeth festival a cefalù a settembre, se siete dalle nostre parti fateci un salto.

lunedì 18 luglio 2011

Cous cous di conchiglie e calamari




D'improvviso ci si ritrova a luglio, mille cose sono cambiate nell'arco di pochi mesi: la vita, il lavoro, le temperature che giorno dopo giorno aumentano rendendo l'aria irrespirabile....e nonostante in sicilia ci sia nata e cresciuta, non riesco comunque ad abituarmi alle sue estati calde ed afose. Il cous cous è uno dei piatti tipici siciliani, di origine nord africana, di solito è condito con un brodo di pesci come scorfani, triglie, gallinelle, cernie...al contrario dei nostri vicini di casa che invece prediliggono brodi a base di carne, verdure e legumi. Trapani e provincia hanno il primato per quanto riguarda questa specialità tanto da essere chiamato "cuscus alla trapanese", a San Vito, in oltre, ogni anno si svolge il couscousfest sagra in cui il cus cus è usato persino nel dessert. In questo caso ho evitato i pesci da brodo perchè molto costosi e usato i mitili più facilmente reperibili, e i calamari, la base del brodo è quella che utilizza solitamente mia mamma per il cous cous di pesce. Passiamo alla semola usata, di solito a casa spesso si ricorre a quella precotta che non necessariamente deve essere cotta nella couscoussiera...ma se volete cimentarvi nella 'ncucciata avete bisognodi un grande piatto a bordi sollevati chiamato "mafaradda" in cui darete vita al cous cous e di un contenitore più grande chiamato "lemmo" dove riverserete il cous cous 'ncucciato nelle mafaradda. Su you tube si trovano molti  tutorials, ma questo l'ho trovato particolarmente esaustivo, il procedimento è abbastanza lungo e laborioso e se non si è esperti è facile formare grumi di semola, ma l'esperienza si acquista soltanto con la pratica, vi consiglio di vedere il video perchè la spiegazione potrebbe non chiarire tutti i dubbi sui gesti da compiere. Prima di cucinarlo aggiungo al cous cous un mix di spezie (cardamomo, cannella, coriandolo, anice stellaato, semi di finocchio) aglio, cipolla tritati e pezzemolo, sale.
Per il brodo:
pomodori freschi tagliati a cubetti
aglio e cipolla
olio evo
prezzemolo
mandorle tritate grossolanamente
scorza di limone grattata
cozze, vongole e calamari
pepeoncino e sale
vino bianco
Soffriggere aglio e cipolla tritati con abbondante olio e peperoncino, unire i cubetti di pomodoro, e farli cuocere a fuoco vivace, unire le mandorle cozze vongole e calamari sfumare con il vino, aggiustare di sale, aggiungere acqua e quando le conchiglie si saranno aperte grattuggiare la scorza di limone e cospargere di prezzemolo.Come avrete notato, non ci sono dosi precise ma tutto dipende dalle quantità di pesce, abbondare di pomodoro, mandorle ,aglio, prezzemolo e scorza di limone in modo da coferire al brodo un sapore deciso e gustoso.


martedì 29 marzo 2011

Pane in cassetta ai semi



Settimana intensa...poco tempo per qualsiasi cosa, e nonostante sia appena passato il giorno libero mi sento di vivere in una corsa ad ostacoli infinita....in più il mio portatile mi si disfa sotto le dita, e scrivere un post diventa una tragedia perchè la tastiera ha qualche problema di comprensione, quindi mi tocca martellare pesantemente sul tasto "spazio" per non avere un unico blocco di parole...insomma capitemi.....questo pane nasce come integrale e senza aggiunzioni di semi o di altro....io alla quantità di farina integrale ho sostituito un mix di farine e unito un pò di semini...che comunque rendono il pane scuro e ricco di sapori...
225g bianca
70 g farina di grano saraceno
30 g semola spezzata o farina per polenta
20 g farinadi castagne
20 g struttoo burro
5g olio evo
160g acqua
40g lievito madre
1og sale
10g livito di birra
1cucchiaio di semi di papavero,uno di semi di sesamo, uno di semi di girasole, uno di semi di lino
verso tutti gli ingredienti dentro la ciotola della planetaria ad eccezione del sale che lo aggiungo quando tutto è ben mescolato...impasto per circa 10minuti...metto il tutto dentro uno stampo imburrato da plumcake o dentro la cassetta e faccio lievitare sino al raddoppio...considerate che la presenza di farine deboli e del poco lievito di birra rallenta di molto la lievitazione, quindi passeranno circa2ore, il massimo è riuscire a far crescere l'impasto fin sopra il bordo della cassetta...infornare a180° per 35/40minuti...

giovedì 17 marzo 2011

Le paste di mandorla


La cucina siciliana è una cucina ricchissima, colorata, gustosa e che a pieno rispecchia le sue origini, mille ingredienti che nel tempo si sono uniti tra loro a voler simboleggiare l'unione delle diverse culture che mano a mano sono passate da quest'isola sino a consolidarsi tra loro in un'armonia di sapori unica. La nostra cucina ma ancora di più le nostra produzione dolciaria tipica è fastosissima, forse risulterà un po' pesante sia nell'aspetto che nei contenuti, ma a me personalmente questo melting pot gastronomico piace particolarmente...così come gli arabi e i greci utilizziamo molto la frutta secca, il miele, i croccanti o "cubbaite" (sentite che nome arabeggiante????), le conserve, i fichi e datteri secchi...la pasta reale secondo tradizione veniva fatta dalle suore di un convento annesso alla chiesa della Martorana nel centro storico di Palermo da qui segue anche il nome di "frutta di martorana" cioè la pasta reale modellata a forma di frutta e colorata con colori alimentari che viene fatta per il giorno di ognisanti.A Pasqua la pasta reale prende la forma dell'agnello pasquale,a Catania prende forma delle olive, onnipresente sulla cassata e con la forma di piccoli dolcetti sempre in bella vista sui banchi delle nostre pasticcerie.



La maggior parte delle ricette prevede un uso maggiore di zucchero rispetto alla quantità di farina di mandorle, si ottiene però una pasta stucchevole che di mandorle sa ben poco.La farina di mandorle è molto costosa, qui a palermo nei supermercati se ne trovano due marche di scarsa qualità, a volte male raffinate e difficili da gestire per dolci più delicati come torte, sablè o macarones. Il segreto di una buona pasta reale sta nell'utilizzo del miele, come diceva un pasticcere con il quale ho lavorato, il miele serve a mantenere morbida la pasta per molti giorni, mantenendo inalterata la consistenza ovviamente se ben conservati.
100 g di zucchero semolato
25 g di miele
150 g di farina di mandorle
2 gocce di aroma di mandorla amara
1 pizzico di vanllina o qualche semino di baccello
37 g di albumi
mescolare il tutto in un recipiente e se l'impasto risulta essere troppo appiccicoso agiungere un po' di farina di mandorle. Cospargere il piano di lavoro con lo zucchero a velo e formare delle piccole palline panate nello zucchero posarle sulla teglia e incastonarvi un pistacchio, o una mandorla, potete anche fare i dolcetti con un sac a poche munito di bocchetta a stella e al centro mettere una ciliegia candita, oppure panare le palline nello zucchero semolato...lasciare essiccare all'aria le paste per qualche ora. Riscaldare il forno a 200° e infornare per 4 minuti. Le paste non devono essere troppo colorite altrimenti tutto il miele del mondo non ci salverà dall'effetto mattone di tufo calcareo...


lunedì 14 marzo 2011

La domenica e i croissants


La domenica mattina di solito è Yuki che pensa alla colazione dei dipendenti del ristorante, il pranzo della domenica è l'ultimo turno di lavoro della settimana dopo il quale arriva finalmente il giorno libero quindi possibilmente siamo spesso in uno stato comatoso (x il lavoro del sabato sera) ma con il sorriso compiacente di chi sa che presto arriverà il meritato riposo...dicevo per l'appunto che la domenica mattina Yuki arriva con un vassoio di cornetti del"bar dietro l'angolo" e ci intratteniamo picevolmente in una brevissima e fugace colazione tra una cosa da fare ed un'altra. La domenica mattina,che è comunque un giorno di lavoro "non è uguale a nessun altro, ha proprio un odore diverso" com'è diverso anche il mio umore, di solito sono sempre molto allegra e canticchio e fischietto in giro per la cucina:"sarà che sono una povera pazza" ma questa domenica, anzi la mattina del giorno precedente, ho preparato i cornettini per la nostra colazione..tutto questo in una mattinata apparentemente tranquilla, immaginate quando nel bel mezzo del primo giro di sfoglia cominciano ad entrare i primi inaspettati clienti...tra una comanda ed un'altra sono riuscita a fare questi cornettini forse migliori rispetto a quelli che faccio di solito a casa anche se la ricetta è la stessa..ma nella cucina di un ristorante gli impasti lievitano che è una meraviglia...come al solito le foto non sono fantastiche ma quando le faccio al lavoro non posso stare li ad organizzare il set quindi "buona la prima"!!!!!la ricetta è presa da sfoglia e frolla di michael roux trovate il link in alto a destra, l'ho fatta e rifatta molte volte con o senza lievito madre a lievitazioni molto brevi, brevi o lunghissime ed sempre venuta buonissima...
25 g lievito di birra fresco
250 ml di latte
500 g di farina bianca
12 g sale
50 gdi zucchero
275g di burro per i giri di sfoglia
Sciogliere il lievito nel latte. Mettere la farina, il sale e lo zucchero nella planetaria e mescolare a bassa velocità con il gancio e aggiungere poco per volta il latte con il lievito. Appena la pasta si stacca dalle pareti ed è liscia è pronta, fare lievitare 1 ora, sgonfiare l'impasto e far lievitare dalle 4 alle 8 ore in frigo...io ho fatto due lievitazioni ma di 1 ora ciascuna.Intanto appiattire il burro tra due fogli di pellicola con l'aiuto di un batti carne o di un mattarello. Stendere la pasta e porre al centro il burro richiuderlo con i lembi di pasta che fuoriescono e stendere la pasta in un rettangolo:piegare un lembo del rettangolo verso il centro e poi l'altro sopra il primo, impellicolare il tutto e lasciare riposare in frigo per 30 minuti, ripetere l'operazione per altre due volte. Questo link vi fa vedere come fare i cornettini dopo il 3°giro di sfoglia: http://www.youtube.com/watch?v=U_VQZXC7GLQ&feature=related
Dopo aver fatto le pezzature potete scegliere di surgelarli oppure di farli lievitare per 2 ore, spennellarli con uovo e latte mescolati e infornarli a 170° per 12 minuti circa. Se li congelate ricordate che prima di cucinarli devono stare una notte a decongelare e lievitare coperti con un velo di pellicola poggiata sopra senza pressare ed un tovagliolo di stoffa.


Il Pane








giovedì 10 marzo 2011

La pizza a lievitazione naturale



Gli impasti a lievitazione naturale sono un argomento su cui ci sarebbero una miriade di parole da spendere, discorsi chilometrici su come avanzare passo dopo passo cercando di non essere frettolosi ma piuttosto consapevoli di quello che si staper fare...per me è stato amore a prima vista e se non ricordo male la mia passione per la cucina è nata proprio in quel momento...la lievitazione naturale è molto lenta e le prime volte si può rimanere un delusi dal pane che abbiamo sfornato semplicemente perchè non siamo abituati al suo sapore e alla sua consistenza vera...questo avviene anche per la pizza troppo spesso interpretata male, fatta senza un briciolo di consapevolezza e conoscenza dell'impasto...avevo sempre fatto il pane, ma mai mi sarei sognata di fare anche la pizza...vi parlo ovviamente della pizza in teglia quella che possiamo fare in qualsiasi forno di casa, la ricetta è del mitico Bonci grande sostenitore del lievito madre...vi chiederete perchè aspettare 24 lunghissime ore per mangiarla, ma il perchè sta nel risultato, il perchè sta nel sapore e nella consistenza, il perchè sta nell'odore, il perchè sta nel sentirsi soddisfatti, le risposte ai perchè sono varie ma tutte legate ai nostri sensi nei confronti dei quali le semplici parole servono a ben poco...

400g farina 00
100g farina integrale
100 g lievito madre
350/400 g d'acqua
25 g olio evo
7 g sale

Impastare tutti gli ingredienti, Bonci consiglia di dare un'impastata sommaria, lasciare riposare qualche minuto e impastare nuovamente, io ho messo tutti gli ingredienti dentro la ciotola della planetaria ed ho fatto giarare l'impasto fino a quando non è diventato liscio, trvasato il tutto in una ciotola oleata, coperto con la pellicola e messo a lievitare 24 ore nella parte bassa del frigo...trascorso questo tempo ho rovesciato delicatamente l'impasto su un piano infarinato e diviso in due, a questo punto le due metà vanno trasferite in due teglie e allargate con cura in modo da non far fuoriuscire tutta l'anidride carbonica che i lieviti hanno pazientemente creato...io ho fatto riposare l'impasto in teglia per un'ora circa..ho condito con salsiccia, rosmarino e pepe e coperto con patate lesse grattuggiate e formaggio ragusano, ho infornato a 200° circa per 20 minuti dieci dei quali sulla parte bassa del forno...la pizza che vedete l'ho fatta al ristorante in cui lavoro come cena per il personale (poi l'ho anche provata a casa più e più volte)...le foto infatti non sono curatissime per la fretta del servizio ma penso che comunque rendano l'idea....
Tips:
Lasciare sempre l'impasto qualche ora fuori dal frigo per farlo tornare a temperatura ambiente così che i lieviti abbiano il tempo di darsi nuovamente da fare nel caso in cui durante la manipolazione la pizza si sia sgonfiata eccessivamente.
Dopo aver lessato le patate passatele per 15 minuti in forno a 180° così da asciugarle maggiormente ed evitare che inumidiscano troppo la superficie della pizza.
Le erbe aromatiche, spezie varie vanno protette (quando si può) in questo caso dalla coltre di patate in altri casi dalla mozzarella.



giovedì 3 marzo 2011

Nuvole a colazione



Dopo diversi tentativi, finalmente sono riuscita a trovare una ricetta del pan carrè adatta all'ambiente domestico...dico finalmente perchè dopo avere provato e riprovato a casa la ricetta del ristorante in cui lavoro e dopo aver aperto la cassetta ogni volta con un deludente esito, "FINALMENTE"con mia grande sorpresa ho visto uscire fuori dai buchi del coperchio della cassetta l'impasto che lievitava a meraviglia....quello che mi chiedo è:ci sono ricette da ristorante e ricette da casa? Ho pensato che il troppo burro e l'ambiente sicuramente più freddo di quello della cucina di un ristornate non avessero permesso la lievitazione...ho pensato che la mia bilancia cominciava a dare segni di cedimento sbagliando le pesate...ho pensato che il lievito madre aveva bisogno di casa sua per funzionare, ma forse la cosa più ovvia è che la planetaria di mia mamma non impasta gran che bene e quindi nonostante l'impasto rimanga a girare il tempo necessario non diventa mai liscio e la gluteina non riesce a svilupparsi per come dovrebbe...insomma meccanismi inspiegabili che possono danneggiare la psiche di una donna che ha atteso tanto che l'impasto prendesse forma e consistenza...ma le mie care sorelle Simili hanno un rimedio per tutto, così dopo aver sfogliato il loro libro, apro il cassettone nel quale conservo tutti gli arnesi da pasticceria e vedo la cassetta "povera cassetta, ti ho comprato con tanto amore e da te non riesco a cavare nulla di buono, nulla che somigli ad un pancarrè..." ci riprovo con la ricetta delle simili...ed ecco che esce fuori...le Simili usano lievito di birra, io ho voluto provare una lievitazione mista usando poco lievito di birra...

500g di bianca (io ho usato 350 g bianca e 150g lievito madre)
20 g lievito di birra ( io ne ho usato 10 g)
20 g burro o strutto
1o g sale
250g acqua(io avendo usato un lievito madre molto idratato ho messo 150 grammi d'acqua circa)
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di malto
1cassetta 35x10
Semplicemente metto tutto in planetaria e la faccio girare a velocità moderata fin quando l'impasto non diventa liscio e si stacca dalle pareti...per la lievitazione non c'è un tempo ben preciso ma di sicuro è pronto quando l'impasto "scappa"dai buchi della cassetta..il forno che uso è un forno elettrico normalissimo non ventilato senza nessuna funzione particolare..lo metto al massimo e lo faccio riscaldare x 20 minuti, inforno il pan carrè per circa mezz'ora-40 minuti



domenica 27 febbraio 2011

Ogni pensiero vola...

Un anno è quasi passato dall'ultimo post, e le volte in cui ho pensato di scrivere qualcosa tante, tante le volte in cui mi è passato per la testa di mettere un cartello con scritto "torno subito", ma ho pensato che questo "subito" poteva anche non avere un termine prossimo...un blog di cucina è vivo se si riesce a cucinare qualcosa di postabile, poi come nel mio caso può accadere di poter contare sulla punta delle dita le volte che ho usato una padella a casa...un cuoco passa fin troppo tempo ai fornelli di un ristorante e nelle poche ore che rimangono del giorno a tutto si pensa tranne che a cucinare...mille cose sono cambiate in questo anno e mille cose sono ricambiate per tornare all'equilibrio di sempre, e forse la ritrovata serenità e la ciclicità degli eventi mi hanno fatto tornare la voglia di pasticciare nella mia cucina, anche se con la fretta e con i tempi scanditi dalle pause tra un turno di lavoro ed un altro...il giorno libero vola come i miei pensieri e come la scritta scolpita sul grande viso di pietra al parco dei mostri di bomarzo...
Questa brioche è presa da un libro molto interessante sulla sfoglia e la frolla e le loro varianti, dalla pasta per croissant alla frolla con lo strutto, lo trovate qui: http://www.guidotommasi.it/ultimi-nati/frollasfoglia/(perdonatemi ma non riesco ad inserire i link :-o)



70 ml di latte tiepido
15 g di lievito di birra
500 g di farina 00
15 g di sale
6 uova
350 g di burro
30 g di zucchero

1 tuorlo sbattuto con un cucchiaio di latte
Sciogliere il lievito nel latte. Mettere la farina, il sale, le uova nella ciotola della planetaria con il gancio e versare il latte, impastare a bassa velocità per 5 minuti.Aumentare di poco la velocità e impastare per 10 minuti. In un'altra ciotola mescolare il burro e lo zucchero e unirli poco per volta all'impasto che continuerà a girare nella planetaria..l'impasto è pronto quando avrà un aspetto liscio e si staccherà dalle pareti...coprire la ciotola con la pellicola e lasciar lievitare sino al raddoppio (un'ora e mezza circa). Impastare la pasta dando un paio di girate coprire nuovamente e lasciare lievitare tutta la notte in frigo. Staccare circa 20
0g dall'impasto e metterlo da parte, con l'altro pezzo fare una palla e posizionarlo sul fondo dello stampo e premere con un dito al centro per creare un foro nel quale verrà inserito il pezzo di pasta più piccolo modellato a formare un ovale, spennellare la superficie della brioche con uovo e latte e lasciare lievitare per circa un'ora è mezzo. Prima di infornare praticare dei tagli con una forbice. Infornare a 200° per 15 minuti, abbassare la temperatura a 170° e cuocere ancora per 30 minuti.